San Biagio, protettore della città, venerato dai mugnanesi da secoli; è vissuto nel IV secolo, medico, di origine armena. Fu vescovo della città di Sebaste e in seguito alla sua carcerazione ordinata da Agricolao durante le persecuzioni, guarì miracolosamente un ragazzo che aveva ingoiato una lisca di pesce conficcatasi nella trachea. Pertanto da sempre è riconosciuto ed invocato contro i malanni della gola. Da piccola chiesetta che era, come si evince da alcuni documenti del 1542, la chiesa di San Biagio, nel corso degli anni è stata ampliata e trasformata fino a renderla come oggi ci appare. Attraverso i secoli la struttura ha subito diverse trasformazioni
Il primo parroco fu Giovanni Fasulo con Bolla di nomina del 19 luglio del 1529. Dei restauri furono effettuati nel 1974, realizzando la nuova sacrestia e un edificio per la varie attività parrocchiali che ancora esiste.
Per la ricorrenza del santo, 3 febbraio, accorrono pellegrini da ogni parte e numerosi sono i fedeli che lo venerano. Negli anni scorsi la chiesa veniva addobbata con drappi e panneggiamenti di velluto ed al centro veniva allestito un palco dove musici eseguivano brani sacri. Per un trentennio questo non avveniva più, ma il parroco don Mario bellicose, con la collaborazione di alcuni fedeli riprese in parte la vecchia tradizione; però la lunga fila di fedeli intenti a farsi ungere la gola è sempre uguale.
Nel 2008 con i fondi comunali, gli oboli dei fedeli di San Biagio e il supporto della Sovrintendenza ai Beni Culturali iniziò il restauro degli storici dipinti su tela, posti sull’altare maggiore e su i due altari laterali, nonché quello sul soffitto della chiesa. Restauro il cui progettista e direttore dei lavori fu l’arch. Giovanni Di Sarno, con la lodevole esecuzione della dott.ssa Michela Acquaro di Pietravairano. Nel 2010, invece, è la volta della lucidatura della pavimentazione; mentre nel settembre del 2014, per la caduta di pietre, il campanile di San Biagio viene avvolto da una rete per evitare pericolo alla pubblica incolumità; ma molte sono le perplessità sul recupero della struttura, visto che versa in degradanti condizioni.